mercoledì 22 febbraio 2012

Anche stavolta... però poi... e certo che... ti pareva!

Per molto, moltissimo tempo ho schifato Facebook.
Così come, prima di lui, ho schifato MySpace.
E, prima ancora, Second Life.
E i telefoni cellulari.
Adesso schifo Twitter.

Se Twitter fosse un CD, ecco come me l'immagino.


Fatto sta che, però, alla fine Facebook è riuscito a catturarmi.
Anche perché non ne potevo più di sentire Pinolo che mi diceva: "Ma guarda che è forte! Piantala di vivere nel medioevo! Il futuro è questo!".

Lo guardavo sospettoso, spolverando la mia collezione di vinili a 78 giri di Mario Del Monaco.

Provate a conquistare una così con un MP3 di Kanye West a 128 kbps!


Insomma, mi sono aperto l'account.

Col tempo, sono iniziate le prime incazzature feroci nel leggere bufale evidenti passate come verità nascoste ai più. Ma non a noi, perché noi siamo più intelligenti degli altri e a noi non la danno a bere, LORO! Loro avranno pure organizzato complotti megamiliardari, uccidendo decine o centinaia di persone, ma non sono riusciti a fermare il proprietario del blog www.notiziedelmenga.it!
E un giorno qualcuno mi spiegherà finalmente chi sono LORO, visto che è sempre LORO la colpa.

A me piace immaginarli così.

Pinolo mi fa: "Ma che ti frega... ma lascia stare...".
Invece io l'ho presa come una missione, alla quale mi dedico con un furore sacro degno del miglior Torquemada.

Poi ci sono i criptici. Quelli che pensano una cosa, che riguarda solo loro, e invece di tenersela nei meandri della testa la postano così come gli viene. E noi a leggere una serie di:
"Eh, sì... però visto che avevo ragione?"
Su COSA, Iddio ti fulmini?

"Meglio... molto meglio così..."
Qual era l'alternativa, oltre a scrivere qualcosa di comprensibile? Che i cavalli di Odino ti trascinino giù dal Valhalla appeso per lo scroto! 

"Adesso basta davvero... è tempo di farla finita."
Non illuderci, per poi rivelare che vuoi solo cambiare taglio di capelli. Che Ade usi il tuo sfintere come bersaglio per i tizzoni ardenti!



Cambiando categoria, ho un amico che posta solo modelli muscolosi nudi visti di culo. Per carità, la bellezza è sempre bellezza... ma dopo un po' mi stancherei anche di quello di Nadia Cassini!

Uff, che noia...

Un'altra mette solo foto melense accompagnate da frasi ancor più stucchevoli.
Un esempio? Un neonato addormentato con accanto la frase: "Solo se i tuoi sogni saranno puri come i suoi, potrai realizzarli".
Quindi immagino che il threesome con Cobie Smulders e Zooey Deschanel sia fuori discussione.
Così, tanto per dire...


E io, invece?
Beh, il mio ruolo è un po' quello del "divulgatore": quando vedo qualcosa che mi piace, la piazzo su Facebook.
Che poi, in fondo, è quello che facevo anche prima inviando decine di mail in copia. Ora è più semplice: un clic e via!
E quindi invado le bacheche dei miei amici con link su cinema, musica, politica, strisce dei Peanuts e pensierini vari.
E mi sembra appena giusto.

Però Pinolo mi ha tolto l'amicizia.

domenica 12 febbraio 2012

Ubaldo

La Madonna mi guarda con aria severa, mi punta contro il suo indice intimidatorio e chiede: "Figliolo, perché dici queste cose su di me? Che ti ho fatto di male?".

Inserendo "Madonna severa" come chiave di ricerca in Google Images, questa è la prima immagine che si ottiene.
Lo so: non è la Madonna giusta e non sembra nemmeno particolarmente severa. 
Prendetevela con Google.

Immediatamente dirigo il suo sguardo sul cancello di casa mia. Quasi nello stesso istante, lancia un'accusa pesantissima sull'onestà del suo unico figlio concepito senza peccato e sparisce.

Dietro la falsa protezione del ferro battuto, in attesa che io risponda alla sua citofonata e gli conceda di entrare in casa mia, c'è Ubaldo.

Ubaldo Silvestri, classe 1972 come me, ex compagno del liceo. Una trappola mortale.

Che faccio? Rispondo o no? Faccio finta di non essere in casa? Pinolo mi guarda terrorizzato e mi intima: "Ma che ci stai anche a pensare? Allontanati da quel citofono!".
Non sono convinto... magari stavolta ha un motivo serio per venirmi a rompere le scatole di sabato, con la NEVE!

Dopo una breve colluttazione con Pinolo, che vinco solo lanciando una manciata di croccantini lontano (ma che mi causa una leggera incrinatura di due costole), alzo il ricevitore.
"Chi è?", chiedo, sperando di ricevere come risposta "Natalie Portman in preda a un attacco di ninfomania".
"Apri, so' io...", risponde lui con il tono strascicato che ha sempre quando sta per accendere una smerigliatrice per passarla sul mio povero scroto.

Ormai sono fottuto. Pinolo, sgranocchiando gli ultimi croccantini, mi guarda con un misto d'odio e disprezzo.

"Ciao, Fa'... nun poi capi'!", esordisce subito. E io mi incazzo. Mi incazzo ancora, dopo tanti anni. Perché "non posso capire"? Forse perché sono uno stronzo arido senza cuore? Ok, magari è vero... ma non sottolinearlo, no?

Si siede e, senza nemmeno fingere di interessarsi alla mia vita, mi snocciola tutto un repertorio che oramai conosco a memoria da quasi 25 anni.
Ubaldo Silvestri è innamorato. E non ha speranze. E quindi non si dichiara. E si tiene tutto dentro.
Con tutti. Tranne che con ME.
Io devo sopperire a 5 miliardi di fottutissime persone che non ascolteranno mai i suoi dolorini adolescenziali. 10 miliardi di orecchie e altrettante palle! E la forza per fracassare tutti questi organi si riversa direttamente sui miei con un impatto da battaglia del fosso di Helm.

E scusate se è poco...

Ubaldo Silvestri è SEMPRE stato innamorato senza speranze. Da quando lo conosco. Ma soprattutto è sempre circondato da un'umidiccia aura di autocommiserazione, che ai miei occhi me lo fa apparire come uno di quei disgustosi lombrichi tagliati a metà che i bambini cattivi ti infilavano nel panino della merenda alle elementari.
E se non ve li infilavano, vuol dire che quei bambini stronzi eravate voi.

"Ubi, che ti devo dire... ci risiamo un'altra volta? Lo sai cosa posso risponderti, saranno cento volte che facciamo questo discorso..."
"Ammazza che amico, però... te l'avevo detto che non potevi capire!"

E se lo sapevi, perché allora sei venuto qui, brutto smerigliaminchie?
In quel mentre, la Madonna si affaccia un attimo alla finestra: lancia uno sguardo inorridito e scappa nuovamente, inseguita da Pinolo.
C'è un vecchio conto in sospeso, fra Pinolo e la Madonna. Ma questa è un'altra storia.

Ubaldo sembra quasi intenzionato ad andarsene. Forse stavolta non rischio la sterilità, quasi non ci credo.
E faccio bene a non crederci...

Appena lo vedo lanciare un'occhiata alle mie spalle, capisco. Dei tanti pensieri che contemporaneamente mi assalgono la mente, la quasi totalità accosta personalità religiose d'alto rango ai protagonisti della simpatica banda Disney.

Alle mie spalle, c'è l'arma più pericolosa da tenere in casa quando ci sia Ubaldo Silvestri nelle vicinanze: la mia chitarra.

"Ti faccio sentire l'ultima canzone che ho scritto? E' dedicata a lei!", è la sua palese dichiarazione di guerra.
Inizia a cantare e parte un tripudio di lacrime di gabbiano, schiume del mare, pugni contro i muri e, curiosamente e inspiegabilmente, soldati in una bisca. Il tutto inframezzato da "Dirididdì e diriddiddadda". E lì rimpiango il "Fancullallì fancullallero" dei Tenacious D.



Cerco di distrarmi pensando a cose più piacevoli, tipo una chiacchierata di un paio d'ore con due testimoni di Geova inferociti, ma è inutile: versi abominevoli come "Sirena bionda, l'hai visto il mare a novembre?" si insinuano comunque nelle mie orecchie, portandomi a elaborare nuove e sconvolgenti rivelazioni sulla reale natura della Santissima Trinità.

Finalmente, Ubi-Wan Kenubi termina il suo strazio con un volo pindarico fra "grida di silenzio" e "perle di dolore" e assume la posa post-finale.
Io ODIO la posa post-finale.
Fondamentalmente, suona l'ultimo accordo. Poi rimane fermo a guardare verso il basso per alcuni secondi, tira un gran respiro e tira su la faccia fissandomi dritto fingendo di stare trattenendo le lacrime.
In quei momenti, vorrei tanto aprire un parcheggio per TIR nel suo culo al grido di "Avanti, che c'è posto anche per tre alla volta! Oggi è gratis, correte!".

Non chiedetemi per quale motivo, inserendo come ricerca "culo parcheggio TIR", esca fuori quest'immagine.
Comunque, l'espressione di D'Alema rende bene l'idea.

"No, beh... interessante. Il giro armonico è particolare", affermo senza nemmeno fingere un seppur minimo interesse.

Mi restituisce la chitarra e se ne va quasi senza salutare. Vorrei gridargli contro: "Sì, grazie! Non posso lamentarmi. Sono ancora single, ma va bene così. No, il ginocchio va molto meglio e ho anche ricominciato a fare gli esercizi. Il lavoro? Gennaio è sempre un mese morto, ma qualcosa si sta muovendo. Grazie ancora per avermelo chiesto, eh?".
Ma so che sarebbe tutto inutile.
Mette in moto la macchina e sparisce. Mi sembra che la casa stessa tiri un sospiro di sollievo.

Pinolo rientra in casa da una finestra della cucina. E' un po' arruffato. "Dovresti vedere come sta messa lei!", mi risponde trionfante.

Ma c'è qualcosa non va. Qualcosa che si è insinuato dentro di me, come il vermone che Kahn inserisce nell'orecchio di Checov.

Prima Il Signore degli Anelli, poi Tenacious D e ora Star Trek...
OK, con questo tasso di nerditudine posso pure mettere in preventivo altri tre anni almeno da single.

Cerco di resistere, ma non c'è niente da fare. E' più forte di me. Imbraccio la chitarra, sparo la posa da pre-inizio (respiro, sguardo concentrato e testa inclinata con un'espressione come se non riuscissi a sentire bene qualcosa) e attacco: "Sirena bionda, l'hai visto il mare a novembre?".